Umanità come unità organica e culture nazionaliUmanità come unità organica e culture nazionali
Aleksej Veličko
Università di Kemerovo
Il tentativo di eliminare il passato culturale dell’umanità, delle varie civiltà, dei diversi popoli e Stati, non porterà a nient’altro che a un nuovo, ma ormai “aculturale”, futuro, a un’umanità senza volto, priva di storia, di memoria e di rispetto per il proprio passato. Ma senza rispetto per i propri genitori, per la religione dei padri e per la cultura, potrà mai l’uomo diventare persona?! Ritengo che la risposta sia evidente. Al contrario, curare la propria istruzione, compresa quella religiosa, garantendo contestualmente i diritti degli altri credenti a professare la loro fede, studiare le particolarità delle altre confessioni religiose, porterà all’armonizzazione delle relazioni interreligiose, all’ammorbidirsi dei conflitti e alla coesistenza pacifica.
Per quanto possa suonare banale, solo la cultura, ma la cultura spirituale, etica, quella che contribuisce altresì alla formazione delle tradizioni socio-politiche, salverà il mondo. E non sarà solo la bellezza, come riteneva F. M. Dostoevskij. E a questo proposito aveva certamente ragione il grande Bismark, il quale, nonostante la sua mente pragmatica, aveva affermato che la nazione che non aveva rispetto per i suoi maestri, cioè per l’istruzione e la formazione, era destinata alla morte
[Traduzione dal russo di C. Trocini]